Sono figure scolpite che rappresentano divinità o antenati mitologici delle culture della Polinesia, in particolare nelle isole Hawaii, Tahiti, Nuova Zelanda, Rapa Nui (Isola di Pasqua) e le Isole Marchesi. Il termine tiki deriva dalla lingua maori e tahitiana e spesso si riferisce al primo uomo creato dagli dèi, un essere semi-divino con poteri soprannaturali.

Origini e significato
L'arte tiki risale a migliaia di anni fa e ha radici nei miti delle popolazioni oceaniche che colonizzarono la Polinesia. Secondo la mitologia maori e altre tradizioni polinesiane, Tiki è spesso considerato il primo uomo creato dagli dèi o il progenitore dell'umanità.
Le statue tiki, generalmente in legno o pietra, erano scolpite per rappresentare divinità o antenati, fungendo da guardiani spirituali. In molti casi, venivano collocate in marae (luoghi sacri) o presso templi per proteggere il popolo e invocare il favore degli dèi.
Storia e diffusione
L'arte tiki si è sviluppata nelle diverse culture polinesiane con caratteristiche stilistiche distinte:
- Isole Marchesi: Tiki in legno o pietra con grandi teste, occhi rotondi e bocche chiuse o semiaperte.
- Hawaii: Figure tiki con espressioni più aggressive, spesso associate a templi (heiau) e divinità della guerra come Ku.
- Rapa Nui (Isola di Pasqua): I celebri moai, giganti di pietra con teste imponenti, che differiscono dai tiki classici ma condividono il legame con il culto degli antenati.
- Nuova Zelanda (Maori): Tiki in forma di amuleti (hei tiki), intagliati in giada e portati come simboli di potere o fertilità.
Declino e rinascita
Con l’arrivo degli europei nel XVIII-XIX secolo e la diffusione del cristianesimo, molte pratiche legate ai tiki vennero abbandonate o proibite. Tuttavia, nel XX secolo ci fu una rinascita dell’interesse per la cultura tiki, in parte grazie al movimento Tiki Pop negli Stati Uniti, che negli anni ‘50 e ‘60 romanticizzò l’estetica polinesiana con bar e decorazioni ispirate alle statue tiki.
Oggi, il tiki continua a essere un simbolo della cultura polinesiana, utilizzato sia in contesti tradizionali sia nel turismo e nell’arte moderna.

Significato del tiki nei tatuaggi polinesiani
I tatuaggi tiki vengono scelti per diversi motivi simbolici, tra cui:
- Protezione: Il tiki è considerato un guardiano spirituale che protegge chi lo porta.
- Forza e coraggio: Associato a divinità e capi tribù, rappresenta resistenza e leadership.
- Saggezza e connessione con gli antenati: In alcune culture polinesiane, il tiki è visto come una figura guida, capace di offrire intuizione e conoscenza.
Elementi e varianti del tatuaggio tiki
I tatuaggi tiki possono includere diverse varianti e dettagli simbolici:
- Teste di tiki: Il volto è la parte più importante e può esprimere diverse emozioni (calma, forza, aggressività).
- Occhi chiusi o aperti: Gli occhi chiusi rappresentano saggezza interiore, mentre quelli aperti simboleggiano protezione costante.
- Bocca stilizzata: Può esprimere potere o mutismo, simbolo di segreti spirituali.
- Figure intere: I tiki in piedi sono più rari nei tatuaggi, ma rappresentano stabilità e connessione con la terra.
Posizione dei tatuaggi tiki
La posizione del tatuaggio ha un significato importante nella cultura polinesiana:
- Braccia e spalle: Forza e protezione.
- Petto: Onore e coraggio.
- Gambe: Equilibrio e viaggio nella vita.
- Schiena: Protezione dagli spiriti maligni e connessione con il passato.
Stile e influenza moderna
Oggi, il tatuaggio tiki viene spesso combinato con altri elementi della tradizione polinesiana, come onde, lance, tartarughe e motivi tribali. Anche se il tatuaggio polinesiano ha mantenuto il suo significato culturale, è diventato popolare in tutto il mondo come forma d’arte e di espressione personale.
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